Lucciole

Mia cara Berenice,

il 2020 si conferma un anno funesto, qui in Veneto ieri sera c’è stato un temporale che ha schiantato malamente la mia connessione Internet… esagero, la pioggia ha risparmiato l’evento culturale all’aperto a cui ho preso parte e, stamattina, l’assistenza tecnica ha risolto tutto a tempo di record… eppure, eppure…

L’altro ieri sono stato a T., la mia seconda alma mater, dato che vi sorge, lungo il fiume, la succursale patavina dove ho svolto de facto i miei studi giuridici.

Devo dire che cenare in zona Pescheria – ricordi l’isoletta? – sembra dar ragione, di primo acchito, a coloro che ho ribattezzato “i revisionisti della pandemia”, secondo i quali il covid ha fatto anche cose buone. Per incoraggiare le attività all’aperto, il Comune ha rilasciato concessioni straordinarie di occupazione di suolo pubblico a bar e ristoranti, trasformando i già suggestivi vicoletti trevigiani in angoli parigini. La mossa dell’Amministrazione ha chiaramente avuto successo, dato che i tavolini erano incredibilmente affollati, per essere un martedì sera. M., che mi accompagnava, ha commentato che la città era molto più viva e vitale del 2009, ai tempi della crac finanziario.

Peccato che, prima o poi, viene il momento di risalire in macchina e fare vela verso casa, per venire nuovamente ingoiati dal buio e dal deserto. L’anello stradale che cinge il centro storico solitamente mi suscita una certa ansia, perché odio le strade con corsie parallele: sforzano la mia visione periferica e sono un’americanata. Ebbene, quella sera avrei potuto tranquillamente spazzare le tre corsie da destra a sinistra, impunito e sprezzante.

Situazione analoga quando, dall’anello, mi sono immesso nella Strada Statale 13 che, normalmente, va percorsa ballando il tip tap fra acceleratore, frizione e freno. Avrei potuto ingranare la sesta, chiudere gli occhi e ritrovarmi a C. A metà percorso, si stavano perfino prendendo il lusso di rifare il manto stradale; ci avessero provato in tempi normali, gli automobilisti avrebbero avuto una reazione degna del ciclo di Mad Max. Infine – ed è questo l’indicatore più significativo – ho contato appena due lucciole.

Spero con tutto il cuore di essere influenzato da una eccessiva negatività, ma per ora quello che vedo è un simulacro di ripartenza.

Uno speranzoso saluto.

Stan

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