Mia cara Berenice,
come ben sai, non sono un grande appassionato di sport, ma in Italia anche i sassi conoscono la storia di come Gino Bartali vinse il Tour del France del 1948 e incarnò la riscossa di un Paese sconfitto e trascinato sull’orlo della guerra civile dall’attentato al segretario generale del Partito Comunista, Palmiro Togliatti.
Ebbene, se dobbiamo inchinarci alla forza di queste suggestioni, allora l’avvenire dell’Italia è ora sul piatto. Mentre ti scrivo, è ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Siena Alex Zanardi, celebre pilota a cui furono amputate le gambe dopo un tragico incidente sul circuito tedesco del Lausitzring il 15 settembre 2001.
Gambe o non gambe, Zanardi tornò a correre e a vincere, diventando così un simbolo dello sport per disabili, anzi dello sport, anzi un simbolo e basta. Ebbene, ieri questo simbolo ha avuto un grave incidente sulla sua handbike, su una strada di Pienza: è stato travolto, senza colpa dell’autista, da un camion.
E così eccoci di nuovo appesi ai bollettini medici. Si riprenderà Zanardi? Ci riprenderemo noi?
La metafora è fin troppo ovvia, non è il caso che io ci ricami troppo sopra.
Auguri a lui e a noi.
A te, come sempre, il mio saluto.
Stan