Mia cara Berenice,

il Re nella Montagna, il grande guerriero dormiente nei secoli ma pronto a risvegliarsi per soccorrere la Patria o il popolo in pericolo, è un topos della mitologia e del folklore a tutte le latitudini.

Per esempio, si narra che Costantino XI Paleologo, l’ultimo Imperatore bizantino caduto nell’estrema difesa di Costantinopoli, sia stato tramutato in pietra da un angelo e sepolto sotto la Porta d’Oro, in attesa del giorno della liberazione della città.

Solo una leggenda, naturalmente, altrimenti l’Imperatore si sarebbe risvegliato proprio in questi giorni in cui l’attuale, controverso Presidente turco si è recato nella Santa Sofia desertificata dal virus, accompagnato dal Ministro del Turismo e da un imam che ha intonato la sura del conquistatore, in vista della riconsacrazione della basilica come moschea.

A dire il vero, non è una novità assoluta, Santa Sofia fu un luogo di culto musulmano fino al 1935, quando il Governo laico di Mustafa Kemal Ataturk la trasformò in un museo.

Se poi anche a Mustafa Kemal pascià sarà data licenza di risorgere da qualche grotta nelle viscere dei bazar di Istanbul, lo troveremo forse marciare fianco a fianco con l’Imperatore Costantino. Dubito infatti apprezzerebbe la riscoperta dei valori islamici di Erdogan o le purghe da questi inflitte alle Forze Armate turche. Forse non gradirebbe neppure l’attuale attivismo del Governo di Ankara in Siria e in Libia, antiche province ottomane.

Eppure, chissà… chi sono io per leggere il pensiero dei morti?

Un malinconico saluto.

Stan