Mia cara Berenice,
nel pomeriggio del Venerdì Santo si è svolta regolarmente la lezione della mia scuola di teatro, ovviamente in asettico ambiente virtuale.
Il docente-direttore ci ha fatto esercitare sulla “c” sorda, assegnandoci anche un compito: comporre un racconto utilizzando le parole che riporto di seguito.
Accredito, accusa, acume, albicocca, barocco, bistecca, bivacco, blocco, bocca, branco, brocca, buca, cane, canne, canto, canzone, carica, caricatura, cobra, Coca Cola, coda, corda, cuoco, custode, decotto, duca, ecco, fiocco, ipocrita, lacca, leccare, maccheroni, Marocco, nocchia, oca, ocra, peccato, picchio, poco, ritocco, rocca.
Mi ci tuffo a pesce.
No, caro signore! Non sarà un accredito a indurmi a far cadere l’accusa a suo carico. Lei è davvero privo di acume, se lo pensa. La ringrazio per avermi invitato in questo costoso ristorante, anche se – devo dire – con questa salsa all’albicocca lo chef l’ha fatta fuori dal vaso… quantomeno, è piuttosto barocco l’accostamento con la bistecca: non dico roba da bivacco, ci mancherebbe, ma sta di fatto che ho un blocco nel portare il boccone alla bocca. Un branco di pretenziosi, questi cuochi di oggi! Una stella Michelin e perdono la brocca! Se continua così, temo che, la prossima volta, i critici francesi gli daranno clamorosamente buca.
No, lo ribadisco, non sto dicendo che lo darei al mio cane, solo che non canterò le lodi del piatto con accompagnamento di canne d’organo: semmai, il canto delle prefiche sarebbe più appropriato, una luttuosa canzone in memoria della buona cucina perduta. Più mangio, meno questo piatto mi dà la carica, è la caricatura del pretenzioso prodotto che vorrebbe essere, un morso di cobra alla mia gola, da lavare il gargarozzo con volgare Coca Cola.
La vedo con la coda fra le gambe, credeva davvero che le avrei dato corda? Se è così, è ingenuo tanto quanto il cuoco, che si proclama guardiano della tradizione e poi serve questa specie di decotto. Il “piatto del duca”? Ecco cosa ne penso del “piatto del duca”! Mettetemelo nella doggy bag e fateci un bel fiocco!
D’altronde, è proprio il posto in cui un ipocrita come lei inviterebbe a pranzo il suo peggior nemico. Tutta quella lacca sui capelli, tutto questo leccare! Non era meglio un sano piatto di maccheroni? Spezie del Marocco, come no! Nocchia di Alicarnasso! Oca provenzale! Ocra, semmai, visto il colore della carne.
Peccato, di solito non picchio così duro, che lei ci creda o no: ma è davvero troppo poco per corrompere un Procuratore Distrettuale. A che pro, poi? Per un ritocco ai libri contabili, non si finisce sulla rocca di Alcatraz. Per un incensurato come lei, da tre mesi a un anno di servizi sociali: magari nella cucina di questo ristorante, che ne guadagnerebbe.
Mirabile impresa, sono riuscito pure a rispettare l’ordine alfabetico, cosa che non faceva parte della consegna.
Dopo questo prodezza, il minimo che puoi fare è disegnarmi, nella tua prossima, l’intero albero genealogico di Casa Asburgo.
Buona Pasqua.
Stan