Mia cara Berenice,
il sole violento tipico della primavera romana si riversa sulla casa e spero possa rallegrare gli animi anche di chi, a differenza mia, è sprovvisto di giardino.
Come una sirena sdraiata sulle piastrelle calde, mi invita sotto il limone a leggere, tentandomi all’abbandono del portatile, sul tavolino della cucina-soggiorno-sala da pranzo, e dei miei doveri.
No, non posso portare il portatile fuori.
Sì, c’è un tavolo fuori con quattro sedie di ferro battuto, esattamente come ricordi, ma non amo lavorare al computer en plein air.
D’altronde, in soggiorno apro la portafinestra sul giardino e la finestra sul giardino condominiale ed è come essere sotto un gazebo.
Molto divertente, cara. No, non prendo il sole come una lucertola, allungato sulla sedia a sdraio. Mi trattengo sotto l’ombra del limone e sulla sedia a sdraio, opportunamente reclinata, leggo. Ho per le mani un’eccellente monografia di Pier Giusto Jaeger sull’assedio di Gaeta, acquistata a una bancarella di via Arenula negli ultimi giorni prima della quarantena.
Ero piuttosto in ansia per la mia provvista di libri, ma le edicole sono ancora aperte e sto acquistando i supplementi letterari al Sole 24 Ore.
Sì, ho terminato la traduzione del manuale sulla dieta chetogenica. No, ho cambiato idea sull’opportunità di lanciarmi nelle traduzioni letterarie; ti spiegherò meglio a voce. Più in generale, prevedo di ridurre il livello di traduzioni, questa settimana mi ha piuttosto estenuato e voglio dedicare più tempo allo studio, in autunno – coronavirus permettendo – prevedo un’iliade di concorsi.
Certo che potrei cambiare nuovamente idea domani, ma questo è oggi, la pandemia dovrebbe averti insegnato a cogliere l’attimo. Del resto, la mia mancanza di pianificazione è pura e semplice apparenza: a lungo termine, come l’errore statistico si compensa, il mio raffinato disegno si dipana in un machiavellico merletto.
Non c’è nulla da ridere.
Goditi i 3 gradi di Vienna.
Certo che la massima è di 22 gradi, ma la minima è di 3.
Una bella escursione.
Goditela, dunque.
Stan